Carnevale Tirolo austriaco

Carnevale Tirolo austriaco

lunedì 3 dicembre 2012

Fior di neve

Dal cielo tutti gli Angeli


videro i campi brulli

senza fronde né fiori

e lessero nel cuore dei fanciulli

che amano le cose bianche.

Scossero le ali stanche di volare

e allora discese lieve lieve

la fiorita neve.

Umberto Saba



martedì 2 ottobre 2012

Festa dei nonni

TANTISSIMI AUGURI A TUTTI I NONNI DEL MONDO!

MATTIA

venerdì 21 settembre 2012

Equinozio d'autunno

Domani 22 settembre alle 14,19 ci sarà l'equinozio d'autunno ed il giorno e la notte avranno uguale durata in tutto il mondo.
I Celti e i Druidi sentivano molto questo giorno che rappresentava la seconda festività dedicata al raccolto.
Per lungo tempo oltre a rappresentare il momento in cui si raccoglievano gli ultimi frutti della mietitura era considerato il passaggio dalla luce alle tenebre ed era celebrato con molti riti non tutti a noi tramandati.







giovedì 13 settembre 2012

La prima pioggia

Scendon le gocce della prima pioggia

che sui selciati ancor timida batte,

mentre settembre lietamente sfoggia

l'ardore delle sue bacche scarlatte.

E le foglie chiacchierine

parlano dell'autunno che ritorna

e che sotto la pioggia fine fine

di pampini e di bacche agile s'adorna.


M. Moretti





giovedì 6 settembre 2012

More di rovo


Sono buonissime sia al naturale che immerse in vino bianco frizzante, provare per credere!

giovedì 9 agosto 2012

Anni '60

E tirai le marce verso il mare e verso Ferragosto


di una spider rossa proprio come una cometa

Tu sciogliesti i tuoi capelli sfidando

il sorgere del sole

poi di colpo il cielo scintillò

nervosa di progresso appalti e comunicazioni

tagliava l'autostrada i fiumi come nastri

inaugurando ponti e la ripresa di quegli anni

di motori e di grandi attività

io sto capendo

insieme a Te

io sto fuggendo

poi raggiunto il mare e gli ombrelloni tende

nel deserto

come a scolorir d'anni '60 e di sgomento

sopra quelle teste calde di genitori e di quei figli

e i loro riti che bruceranno al sole

dall'aria curva tra orizzonte e mare

si prospettò una fuga in fondo al cuore

per affinità sentimentale.

Insieme inforcammo gli occhiali, i Polaroid

poi evitammo gli amici gli scherzi ed i perchè

di quei visi come al grand' angolo

fumando qualcosa al juke-box...



She loves you yè -ye

She loves you ye- ye

Ordinai un Campari all'ombra

ai confini della spiaggia

dove attendevo quella proverbiale pioggia.

Che guasta incauti amori

nascosti sui pattini tanto al largo,

che il mare affonderà.

Io sto capendo

insieme aTe.

Io stò fuggendo...

E sarà stata questa rabbia mia

ma sulla spiaggia si fermarono i palloni

e un lampo li fulminò.

E si sentiva la pioggia scendere

sui nostri visi il 60 i sogni e Te.

E sentivamo l'incanto scendere

al cuore al pensiero di noi...

She loves you ye -ye

She loves you ye-ye



Amedeo Minghi


Alfa Romeo Giulietta Spider

giovedì 7 giugno 2012

Quando l'estate verrà

Quando l'estate verrà


e quando il sole entrerà

più presto nella mia stanza.

Profumerà di caffè

quel vento

caldo di un mare

dove io ti devo portare.

Perchè già da bambini sognammo

questo Amore per noi,

strizzando gli occhi al Sole.

Quando l'estate verrà.......

quel vento caldo ci porterà

la sabbia nelle lenzuola

e tanto Amore nel cuore,

troppo,

per farci dormire.

Dormire,

pensando che sto con Te,

il mio ritardo con Te.

Dico il tempo fra noi

perdonerai.

Un capriccioso contrattempo

al nostro appuntamento ,

trascurabile ritardo .

E l'estate verrà...

potremmo andare a ballare così

E l'estate verrà...

con noi

in quel posto carino che sai.

Di notte andremo a nuotare,

vicino alle lampare,

oppure a fare l'amore,

per tutto il tempo che

c'è fra noi ...

quando io già sognavo di Te

eravamo bambini,

pulcini...

dei pulcini..

O forse anche cattivi

a volte,

lo sono con Te.

Quando non riesco a dormire

per tanti

e tanti strani pensieri

che mi fai venire

e non voglio pensare,

sognare di Te.

E non m'importa se poi

c'è fra noi

qualche lacrima in più.

Perchè l'estate verrà...

il tuo sorriso illuminerà.

E l'estate verrà..

il vento caldo del mare..

Io,

ti voglio portare

a pensare ad un bambino

che

voleva già Te,

Amore.

Con il pensiero spiegato

a quel vento che

porta la sabbia

nel letto e nel cuore..

Io,

ti voglio portare

in quel posto di mare,

dove volevo già Te

ed eravamo bambini .

A quel vento, che porta

la sabbia nel letto

e nel cuore

e non ti fa dormire..

sognare...




















venerdì 30 marzo 2012

lunedì 19 marzo 2012

giovedì 8 marzo 2012

Storia della mimosa




La mimosa, fragile e gentile.


In un paese lontano, all'altro capo del mondo, nell'isola di Tasmania, ed in un tempo altrettanto lontano, nacque il fiore della mimosa.

Gli abitanti dell'isola ne raccontano la leggenda.

In quel tempo, l'isola era dominata da un re guerriero, molto coraggioso e bello, alto ed agile, di pelle scura e coi capelli neri e lucenti come l'ala dei corvi, ma col cuore indurito dalle numerose battaglie. Così era tutta la sua gente: alta, scura di pelle e brusca di modi, con lunghi, lisci capelli a incorniciare il viso severo. Essi amavano i combattimenti contro le numerose tribù nemiche, e le cacce pericolose alle belve che infestavano l'isola. Combattimenti e cacce che affrontavano con altre grida crudeli, per spaventare il nemico.

Un giorno, durante l'ennesimo combattimento, il re venne gravemente ferito.

La madre e la sorella del re amavamo molto il loro caro, ma non amavano affatto la sua bella e giovane moglie, che non giungeva gradita al loro cuore, duro quanto quello di lui. La giovane regina era una creatura del tutto diversa, piccola di statura, timida e gentile, con i capelli arruffati in corti riccioli, biondi come batuffoli d'oro, la pelle dorata come miele puro e una bassa voce soave che sembrava una musica.

Pareva giunta lì da un altro mondo, la piccola regina, da un mondo di fiori, di sorrisi e di pace. Le due donne, scarne, scure e crudeli come il loro congiunto regale, erano inevitabilmente gelose della dolce, tenera bellezza di lei.

Approfittando della timidezza della piccola sposa, le due donne si precipitarono a curare il loro congiunto, trattenendo con vari pretesti la moglie lontana dalla tenda dove giaceva il ferito. Lei si disperava, perché era molto innamorata di quel suo marito rude e forte, ma non osava far valere i propri diritti di moglie, dimentica, nel suo sgomento, che erano anche doveri, temendo di far cosa sgradita alla suocera ed alla cognata, e quindi di turbare la convalescenza dell'uomo che amava.

La piccola regina era sola, nessuno la consigliava, perché i cortigiani, con la viltà dei deboli, si erano schierati dalla parte che intuivano più forte, e crudele, in quella lotta silenziosa per impadronirsi del cuore del Re.

Passarono i giorni, che divennero settimane, e poi mesi. Quando infine il Re fu guarito era ormai solo desideroso di punire la piccola regina le cui visite aveva tanto aspettato, senza che il suo orgoglio di re gli avesse permesso di ordinare la presenza della donna che nel suo cuore invocava. E dunque il Re bandì dal suo cospetto, senza esitazione, la giovane moglie innocente, senza nemmeno volerne ascoltare le ragioni, tanto il solo vederla, ormai, gli riusciva sgradito.

Giunse infine il fratello a riprendersela, il fratello, della stessa impietosa razza del Re.

Venne per riportarla a casa, ripudiata, libera, lei che era cinque volte madre, di darsi ad un altro uomo.

Ed in soli sette giorni il fratello la rimaritò ad un Principe di luoghi lontani, distanti dal regno dal quale la piccola regina era stata senza colpa bandita.

Pure, timida e dolce com'era, la piccola, infelice Azar, ormai senza più lacrime né desideri, non si ribellò al suo destino. Chiese soltanto, come dono di nozze, un velo che le consentisse, nel lungo viaggio per raggiungere la sua nuova dimora, di coprirsi il volto ed il corpo, per non essere riconosciuta quando fosse passata dalle terre di Asan, padre dei suoi figli e crudele signore, poiché l'incontro coi suoi piccoli le avrebbe senza alcun dubbio spezzato il cuore.

Il Principe suo nuovo sposo era meno duro di cuore di Asan, e in qualche modo la disarmata dolcezza della piccola regina scacciata dal suo regno ebbe a parlare al suo cuore. La giovane ebbe dunque il suo velo, col quale si ricoprì interamente. Ma quando passò davanti alla reggia che era stata sua, i figli di lei, che ogni giorno spiavano dall'alto delle torri il ritorno della madre, la riconobbero nonostante il lungo velo ed accorsero piangendo e invocando a gran voce il suo ritorno.

Ancora una volta, Azar fece appello alla pietà del suo nuovo Signore, chiedendo che le fosse consentito fermarsi un momento, e lasciare un dono a ciascuno dei figli. Ed il Principe ebbe ancora una volta pietà della piccola sposa disperata, e acconsentì alla richiesta. Così, Azar poté regalare ai suoi bambini stivali trapunti d'oro, e lunghe, ricche vesti alle fanciulle, e lascio un abitino per il più piccolo, che dormiva ignaro nella culla. Il padre però, da lontano, vide tutto questo, e richiamò a sé i figlioli, che dimenticassero in fretta la madre indegna di loro.

Azar sentì quella voce dura dettare ancora una volta il suo destino, e ancora non seppe trovare parole a difesa della sua inutile innocenza. Si accasciò allora, ormai sfinita dall'ingiustizia e dal dolore, e sopra di lei il lungo velo di nuova sposa si posò pietoso a coprirla da tutti gli sguardi.

Andò più tardi il suo nuovo Signore a riprendersi l'infelice creatura, deciso a regalarle una vita intera di felicità. Ma ormai il destino di Azar era giunto a compimento.

E fu così che il Principe pietoso, sotto il lungo velo che era stato il suo dono di nozze, non trovò che un fragile arbusto fiorito di mimosa, ben abbarbicato con le sue radici alla terra, deciso a non lasciarsi strappare dal luogo dove era tutto il suo cuore, i piccoli fiori odorosi a ricordare ai figli di Azar i batuffoli biondi che ricoprivano il capo della loro madre, al tempo in cui era stata felice.

Ad Azar, così dolce, remissiva, obbediente e infelice, il tempo renderà poi giustizia alla sua bizzarra maniera: perché il fiore nato da lei verrà riconosciuto da tutte le donne come il simbolo della propria presa di coscienza, e della capacità di decidere esse stesse il proprio destino.

Apparentemente delicato, in realtà forte e resistente, impossibile da sradicare, contro il suo volere.
by Rossana



















Fiori & Leggende

venerdì 2 marzo 2012

Ciao Lucio


4 Marzo 1943


Dice che era un bell'uomo e veniva

veniva dal mare

parlava un'altra lingua

pero' sapeva amare

e quel giorno lui prese mia madre

sopra un bel prato

l'ora più dolce

prima d'essere ammazzato

Cosi' lei resto' sola nella stanza

la stanza sul porto

con l'unico vestito

ogni giorno più corto

e benchè non sapesse il nome

e neppure il paese

m'aspetto' come un dono d'amore

fino dal primo mese

Compiva sedici anni

quel giorno la mia mamma

le strofe di taverna

le cantò a ninna nanna

e stringendomi al petto che sapeva

sapeva di mare

giocava a far la donna

con il bimbo da fasciare

E forse fu per gioco

o forse per amore

che mi volle chiamare

come nostro Signore

Della sua breve vita il ricordo

il ricordo più grosso

e' tutto in questo nome

che io mi porto addosso

E ancora adesso che gioco a carte

e bevo vino

per la gente del porto mi chiamo

Gesù Bambino

E ancora adesso che gioco a carte

e bevo vino

per la gente del porto io sono

Gesu'Bambino

E ancora adesso che gioco a carte

e bevo vino

per la gente del porto mi chiamo

Gesu' Bambino

Gesu' Bambino



Lucio Dalla

venerdì 24 febbraio 2012

Crocus

Questi piccoli fiori variopinti sono tra i primi a spuntare nei terreni a fine inverno rallegrando i nostri cuori e portandoci una ventata di primavera.

martedì 14 febbraio 2012

Ciao Whitney!

 All At Once

All at once
I finally took a moment
And I'm realizing that
You're not coming back
And it finally hit me all at once.
All at once
I started counting tear drops
And at least a million fell
My eyes began to swell
And all my dreams were shattered
All at once.
Ever since I met you
You're the only love I've known.
And I can't forget you
Though I must face it all alone.
All at once
I'm drifting on a lonely sea
Wishing you'd come back to me.
And that's all that matters now.
All at once
I'm drifting on a lonely sea
Holding on to memories.
And it hurts me more than you know.so much more than it shows
All at once.
All at once
I looked around and found that you
Were with another love
In someone else's arms
And all my dreams were shattered
All at once.
All at once
The smile that used to greet me
Brightened someone else's day.
She took your smile away
And left me with just memories
All at once
Ever since I met you
You're the only love I've known.
And I can't forget you
Though I must face it all alone.
All at once
I'm drifting on a lonely sea
Wishing you'd come back to me.
And that's all that matters now.
All at once
I'm drifting on a lonely sea
Holding on to memories.
And it hurts me more than you know
So much more than it shows.
All at once.
All at once
I'm drifting on a lonely sea
Wishing you'd come back to me.
And it hurts me more than you know
So much more than it shows.
All at once.
Holding on to memories.
All at once
I'm drifting on a lonely sea
Wishing you'd come back to me.
Wishing you'd come back to me.
All at once
 
Whitney Houston
 
Whitney-Houston.jpg
 

lunedì 9 gennaio 2012

Dopo la festa

Dopo la festa
di S. Marsak

L'abete si rannuvola. Fa buio.
Le fiammelle scoppiettano spegnendosi,
e un altro abete attraverso la brina
guarda nella finestra il giardino nevoso.


Io vedo che la luna accende
i suoi aghi vestiti di neve
e, tutto infiammandosi, annuisce
al mio abete che si sta spegnendo.
Mi spiace che sugli aghi del mio abete,
la bufera non abbia sparso polvere,
che il vento non culli i suoi rami
distesi come ali nere.