Un cliente entra da Harrods, famoso Grande Magazzino inglese, noto per essere in grado di vendere di tutto. "Buongiorno, stavo cercando metà anguria..." Il commessolo guarda stupito "Mi scusi signore ma devo controllare e chiedere al direttore". Arrivato dal direttore: "Direttore mi scusi ma c'è un imbecille che vorrebbe metà anguria". Il principale si accorge che il cliente è dietro il suo commesso e cerca di farglielo capire. Al che il commesso si gira e dice "...e poi c'è questo gentleman che vorrebbe l'altra metà". Andato via il cliente, il direttore si rivolge al commesso "Complimenti lei ha dimostrato un gran sangue freddo ragazzo! Mi dica, da dove viene?" "Da Liverpool signore dove gli uomini sono tutti calciatori e le donne sono tutte t...e!" "Ma mia moglie è di Liverpool!" "Ah si ?! E in che ruolo gioca?"
giovedì 30 settembre 2010
martedì 28 settembre 2010
IL SONNO DELLA NATURA
Nell'estate
ha consumato tutto il suo vigore,
ed ora, stanca,
ha voglia di riposo.
Toglie gli orpelli al mondo
e al verde il suo colore;
timida, ad una una,
stacca le foglie,
e le depone nel suo scrigno d'oro:
la terra.
Dà la buona notte al tempo,
un arrivederci al sole;
stanca, poi, si addormenta
con una foglia verde tra le dita:
futuro germoglio della vita.
Vincenzo Riccio
Vincenzo Riccio
Vincenzo Riccio
ha consumato tutto il suo vigore,
ed ora, stanca,
ha voglia di riposo.
Toglie gli orpelli al mondo
e al verde il suo colore;
timida, ad una una,
stacca le foglie,
e le depone nel suo scrigno d'oro:
la terra.
Dà la buona notte al tempo,
un arrivederci al sole;
stanca, poi, si addormenta
con una foglia verde tra le dita:
futuro germoglio della vita.
Vincenzo Riccio
Vincenzo Riccio
Vincenzo Riccio
giovedì 16 settembre 2010
LA VENDEMMIA
Viti piegate sotto er peso d'oro
de trecce da li grappoli maturi,
che dopo ‘n anno intero de lavoro
fatto de sagrifizzi li più duri
mo danno er premio ar bravo contadino
che già se fa er conteggio der bon vino.
Dentro la vigna è tutta 'na gran festa:
canti e storneli in coro delle donne
che co' li secchi pieni su' la testa
sfileno dritte ar paro de colonne.
Ogni bigonzo pieno e ben pressato
viè messo sopra ar carro, allineato.
L' ommini stanno tutti affaccennati
ner pressà l'uva ne li recipienti,
mentre le donne in viaggi continuati
ariveno sur posto a passi lenti,
e in una variopinta fila indiana
ognuna vota er secchio e s'allontana.
Spoje der frutto,dopo, le filare
acquisteno un aspetto desolante
co' quele foje rinsecchite e chiare
che spiccheno tra er verde circostante.
La vigna mo, co' l'uva annata via
dà ‘n certo senzo de malinconia.
Ma quanno 'st'uva ariva ner tinello
e dopo schiacciata va nella botte
dove fermenta co' quer ritornello
der "glù - glù" de prospettive ghiotte,
co’ ‘na lavorazione rifinita,
diventa vino, Nettare de Vita.
Massimo Gherardini – 2^ B
Istituto Comprensivo di Ariccia
de trecce da li grappoli maturi,
che dopo ‘n anno intero de lavoro
fatto de sagrifizzi li più duri
mo danno er premio ar bravo contadino
che già se fa er conteggio der bon vino.
Dentro la vigna è tutta 'na gran festa:
canti e storneli in coro delle donne
che co' li secchi pieni su' la testa
sfileno dritte ar paro de colonne.
Ogni bigonzo pieno e ben pressato
viè messo sopra ar carro, allineato.
L' ommini stanno tutti affaccennati
ner pressà l'uva ne li recipienti,
mentre le donne in viaggi continuati
ariveno sur posto a passi lenti,
e in una variopinta fila indiana
ognuna vota er secchio e s'allontana.
Spoje der frutto,dopo, le filare
acquisteno un aspetto desolante
co' quele foje rinsecchite e chiare
che spiccheno tra er verde circostante.
La vigna mo, co' l'uva annata via
dà ‘n certo senzo de malinconia.
Ma quanno 'st'uva ariva ner tinello
e dopo schiacciata va nella botte
dove fermenta co' quer ritornello
der "glù - glù" de prospettive ghiotte,
co’ ‘na lavorazione rifinita,
diventa vino, Nettare de Vita.
Massimo Gherardini – 2^ B
Istituto Comprensivo di Ariccia
mercoledì 15 settembre 2010
L'ultima rondine
Partì lo stormo a volo..
ma il tuo nido
serbava ancora un solo
implume rondinotto, e sei rimasta.
Ora con ala che non ha altre al
fianco
t'avventi
a sorvolare i mari
e a lottare coi venti.
Vai: se piccola è l'ala ed indifesa
il cuor non si spaura.
L'anima mia, oggi, si sente presa
al sommo del tuo volo.
Antonio Anile
ma il tuo nido
serbava ancora un solo
implume rondinotto, e sei rimasta.
Ora con ala che non ha altre al
fianco
t'avventi
a sorvolare i mari
e a lottare coi venti.
Vai: se piccola è l'ala ed indifesa
il cuor non si spaura.
L'anima mia, oggi, si sente presa
al sommo del tuo volo.
Antonio Anile
giovedì 9 settembre 2010
Dolce di pesche settembrine al moscato con salsa d'uva
Ingredienti:
per il dolce
1 kg di pesche bianche
300 gr di zucchero
6 uova
1 dl di moscato
poco burro per la pirofila
per la salsa
300 gr d’uva nera
40 gr di vino moscato
30 gr di zucchero
per decorare
1 pesca
1 piccolo grappolo d’uva
foglie di menta
Preparazione:
Sbucciare le pesche, eliminare il nocciolo e porle in una casseruola con lo zucchero e il moscato. Far cuocere finché l’umidità non sarà tutta evaporata; frullare insieme alle uova. Versare il composto in una pirofila imburrata e cuocere a bagnomaria per circa 25’. Per la salsa portare ad ebollizione i chicchi d’uva con il moscato e lo zucchero. Cuocere qualche minuto a fiamma alta, frullare, passare al colino e rimettere la salsa sul fuoco fino al raggiungimento della giusta consistenza. Servire il dolce freddo o tiepido decorato con fettine di pesca fresca, chicchi d’uva e menta. Accompagnare con la salsa d’uva.
per il dolce
1 kg di pesche bianche
300 gr di zucchero
6 uova
1 dl di moscato
poco burro per la pirofila
per la salsa
300 gr d’uva nera
40 gr di vino moscato
30 gr di zucchero
per decorare
1 pesca
1 piccolo grappolo d’uva
foglie di menta
Preparazione:
Sbucciare le pesche, eliminare il nocciolo e porle in una casseruola con lo zucchero e il moscato. Far cuocere finché l’umidità non sarà tutta evaporata; frullare insieme alle uova. Versare il composto in una pirofila imburrata e cuocere a bagnomaria per circa 25’. Per la salsa portare ad ebollizione i chicchi d’uva con il moscato e lo zucchero. Cuocere qualche minuto a fiamma alta, frullare, passare al colino e rimettere la salsa sul fuoco fino al raggiungimento della giusta consistenza. Servire il dolce freddo o tiepido decorato con fettine di pesca fresca, chicchi d’uva e menta. Accompagnare con la salsa d’uva.
mercoledì 8 settembre 2010
Alla fiera...
Alla fiera un tizio vuole comperare un maialino. Ne sceglie uno in un recinto e quindi domanda il prezzo: "5 euro al kilo". "Benissimo, me lo pesi". Il contadino succhia un po' la coda al maialino poi esclama: "25 kg fanno 125 euro". "Scusi sa, non per sfiducia, ma potrebbe metterlo sulla bilancia?". Detto fatto, messo sulla bilancia pesa esattamente 25 kg. "Meraviglioso, ma come fate?". "E' una dote di famiglia, anche mio figlio e mia moglie ci riescono. Pierinooo, vieni a pesare". "Mi pesi quello...". Pierino prende un maialino, succhia la coda e dice: "23 kg e 3 etti". "Impossibile, anche gli etti???". Il maialino viene pesato e il risultato e' proprio 23, 3 kg. "Strabiliante" esclama il cliente. "Glielo avevo detto, e' un dono di famiglia. Pierino, chiama la mamma...". Il bimbo corre via e poco dopo ritorna: "Papa', papa', la mamma non puo' venire, sta pesando il postino...".
giovedì 2 settembre 2010
mercoledì 1 settembre 2010
Il leone e il lupo
C'era una volta nella foresta un leone che ogni volta che incontrava il lupo gli diceva: "Lupo, hai i capelli troppo lunghi!" e con questa scusa lo gonfiava di botte. Questa storia si ripete per molti giorni fino a che il lupo si lamento’ con la volpe. La volpe, allora, ando’ a parlare con il leone: "Ascolta leone, vabbe' che sei il re della foresta, ma non puoi picchiare il lupo solo perche’ ha i capelli lunghi. Devi trovare una scusa migliore". "Cosa mi suggerisci, volpe?" chiese il leone. "Non so, ad esempio puoi chiedergli di andare in paese a prenderti un pacchetto di Marlboro. Se te le porta 'dure' lo picchi perche’ le volevi 'morbide'. Se te le porta 'morbide' lo picchi perche’ le volevi 'dure' ". "D'accordo" rispose il leone soddisfatto. Il giorno dopo il leone incontro’ il lupo e gli chiese: "Lupo, va in paese e prendimi un pacchetto di Marlboro! ". "Morbide o dure? " gli chiese il lupo. E il leone: "Oh insomma, lupo, HAI I CAPELLI TROPPO LUNGHI!"
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