Viti piegate sotto er peso d'oro
de trecce da li grappoli maturi,
che dopo ‘n anno intero de lavoro
fatto de sagrifizzi li più duri
mo danno er premio ar bravo contadino
che già se fa er conteggio der bon vino.
Dentro la vigna è tutta 'na gran festa:
canti e storneli in coro delle donne
che co' li secchi pieni su' la testa
sfileno dritte ar paro de colonne.
Ogni bigonzo pieno e ben pressato
viè messo sopra ar carro, allineato.
L' ommini stanno tutti affaccennati
ner pressà l'uva ne li recipienti,
mentre le donne in viaggi continuati
ariveno sur posto a passi lenti,
e in una variopinta fila indiana
ognuna vota er secchio e s'allontana.
Spoje der frutto,dopo, le filare
acquisteno un aspetto desolante
co' quele foje rinsecchite e chiare
che spiccheno tra er verde circostante.
La vigna mo, co' l'uva annata via
dà ‘n certo senzo de malinconia.
Ma quanno 'st'uva ariva ner tinello
e dopo schiacciata va nella botte
dove fermenta co' quer ritornello
der "glù - glù" de prospettive ghiotte,
co’ ‘na lavorazione rifinita,
diventa vino, Nettare de Vita.
Massimo Gherardini – 2^ B
Istituto Comprensivo di Ariccia
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ma che bravo questo bimbo!!!!
RispondiEliminatroppo bravo... quasi sospetto..
RispondiEliminane ho fatte di vendemmie.. però altro che poesia, si lavora duro e si arriva a fine giornata stanchi morti, anche se contenti dell'esperienza
grazie degli auguri... ma però allora... sei un blogger più vecchio di me :)
RispondiEliminasei anni? complimenti!!!